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Scopo di questo libro è esaminare e far conoscere lo sviluppo storico di quella parte della Valle del Liri compresa tra le attuali città di Arce e di Cassino, delimitata a settentrione dalle propaggini della catena de Le Mainarde e a meridione dai monti Aurunci. La peculiarità di questo territorio è quella di essere stata, dalla caduta dell'impero romano e fino all'Unità d'Italia, "terra di confine" tra Bizantini e Longobardi e poi tra pontifici e imperiali, ed ancora tra Stato della Chiesa e regno di Sicilia (o di Napoli). Questa particolarità ha comportato, soprattutto nel IX e X secolo, una intensa attività difensiva con la costruzione di numerosi castelli da parte dei feudatari, una altrettanto violenta attività bellica tra confinanti, con il passaggio di eserciti e conseguenti saccheggi e devastazioni, ed una continua fuga sui monti da parte degli inermi sudditi. Per oltre mille anni le popolazioni della Valle (con questo nome sarà chiamata d'ora in poi il territorio in questione) non hanno avuto il tempo per organizzarsi, per crescere sia economicamente che socialmente e forse neanche per "pensare". La preoccupazione maggiore è stata, per secoli, quella di fuggire ...